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Biodiversità e Sicurezza: Ganoderma resinaceum

Biodiversità e sicurezza. Esemplare di Ganoderma resinaceum su Quercus cerris (Cerro). Fungo saprofita, che si nutre di sostanze organiche vegetali in via di decomposizione; non necessariamente parassita e agente di carie bianca a lento sviluppo che causa lo schiarimento del legno colpito. Si riconosce facilmente per il cappello lucido; fungo non commestibile per l’impossibilità di masticazione della carne che risulta legnosa, tenace e consistente. Sebbene meno pericoloso del Ganoderma adspersum, è comunque un temibile agente patogeno che determina carie bianca alla base del fusto, nella parte sotterranea e nelle radici. Se la pianta riesce a formare legno di reazione, callo e contrafforti, ci sono buone possibilità di ristabilizzazione. 
La comparsa di numerosi corpi fruttiferi sulla corteccia accompagnata da una riduzione della vitalità della chioma, sono sintomo di instabilità, per cui si rende necessario l’abbattimento per ragioni di sicurezza, o per lo meno si rende necessario un confinamento dell’area bersaglio. Il Ganoderma r. è comunque un importante risorsa biologica per la vita del bosco e il mantenimento della biodiversità. È il contesto che ne determina la pericolosità, quale quello urbano, in cui la sicurezza delle persone e delle cose è al primo posto. In bosco isolato, non frequentato, è chiaramente una ricchezza. 

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